
Non è questo il caso di Marianna Pederzolli, 21 anni, da due anni consigliere comunale a Genova, una delle città più vecchie d’Italia. «Il mio impegno politico nasce fin dagli anni del liceo, dove sono stata eletta come rappresentante di istituto» - ci racconta Marianna - «Lì facevo politica a livello studentesco, ma non pensavo che questa passione, che coltivavo insieme a tante altre, potesse diventare un mestiere». Invece nel corso di un’autogestione, incontra Marco Doria, professore di storia economica all’Università di Genova, che quando decide di candidarsi alle primarie per l’elezione del sindaco, propone a Marianna e al collettivo di rappresentare la fascia liceo-università nella sua lista civica. «Abbiamo organizzato una campagna elettorale a costo zero, quasi per gioco, probabilmente non pensavamo seriamente di essere eletti, ma ci animava la convinzione radicata che non si è mai troppo giovani per essere cittadini».
Alle elezioni del 2012 Marianna viene eletta ed inizia a scontrasi con le luci e le ombre dei luoghi di potere. «Ci sono troppi pochi giovani che ricoprono ruoli chiave nella vita politica della città, da subito mi sono resa conto che non è facile avere 20 anni in Sala Rossa: soprattutto durante le prime sedute in giunta percepivo una sorta di paternalismo, sia benevolo che malevolo».
Il gruppo di cui fa parte Marianna ha all’incirca 40 anni, dimostrando che un certo rinnovamento è in atto nella politica italiana. «C’è ancora molto da fare, ma sicuramente qualcosa sta cambiando, bisogna vedere come questo cambiamento si svilupperà negli anni a venire».
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Più giovani dovrebbero seguire il tuo esempio credo che ci siano ancora giovani appassionati alla politica ma che restano in disparte perchè non osano.
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