
Luca è anche stato selezionato per esporre a Bari nell’ambito del “Premio nazionale delle arti”, oltre che per il workshop “The Memory in the Pocket”, tenutosi a Villa Croce con l’artista neoconcettuale Luca Vitone, nell’ambito del progetto europeo “CreArt”.
Eppure diventare un artista non è sempre stato nei suoi disegni. Per 3 anni, dopo il liceo scientifico a Imperia, Luca ha studiato Filosofia alla Cattolica di Milano, salvo fermarsi poco prima della laurea: «Sono entrato in crisi e ho deciso di iscrivermi all’Accademia Ligustica senza aver mai dipinto prima. Ai tempi del liceo, ho sempre suonato con gli amici nel tipico gruppo di provincia, probabilmente l’Università non permetteva alla mia parte creativa di esprimersi».

Nel lavoro di Luca ha grande importanza l’utilizzo di media differenti. Una delle installazioni che sogna di esporre riguarda un progetto artistico, condotto attraverso oli e resine su tela e un video, realizzato all’interno dell’ex Caserma militare Pietro Crespi di Imperia. «Non so bene perché ho scelto questo luogo, ma sono sempre stato attratto dagli spazi abbandonati. Da più parti mi dicono che oggi c’è un sentire nuovo legato alla volontà di riabilitare gli spazi dismessi. Se fosse vero, mi lusingherebbe essere uno degli interpreti di questa necessità». Nel suo video, Luca ha usato il suono come strumento per misurare lo spazio, registrando rumori, come gocce d’acqua che cadono, poi ripetuti in fase di editing per strutturare la ritmica dell’installazione. «Non mi aspetto che chi osserva la mia opera abbia effettivamente l’impressione di trovarsi nel luogo evocato. L’importante è che gli arrivi l’idea dello spazio e delle sue declinazioni, partendo da un suo aspetto residuale, nel caso specifico le piastrelle della Caserma raffigurate su tela».
Oggi Luca si divide tra Genova, dove è in corso una mostra che lo vede tra i protagonisti, e Milano, dove spera di realizzare presto qualcosa.
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